Tipologia di intervento
architettura flessibile, Progettazione
Tipologia edilizia
condominio
Destinazione d'uso
residenziale
Città
Torino
Paese
Italia
Anno
2010
Cliente
politecnico di Torino
Superficie Lotto
288 m²
Superficie piano
905 m²
Superficie di piano
193 m²
Superficie coperta
193 m²
Area di intervento
288 m²
Numero di piani
5
Cubatura
2715 m³
Questo progetto è un case study, elaborato in ambito universitario (politecnico di Torino, facoltà di Architettura), finalizzato, attraverso un approccio inedito, alla ricerca di un nuovo modello abitativo in grado di mantenere, quanto più elevata possibile nel tempo, la capacità dello spazio progettato di soddisfare le necessità di un’utenza i cui caratteri ed esigenze mutano nel tempo e nei modi. Al fine di avere un’applicabilità il più ampia possibile il case study si è concentrato sul caso emblematico di un edificio a destinazione mista, che insiste su un lotto di piccole e irregolari dimensioni, in un particolare contesto urbano non omogeneo stilisticamente, ma fortemente connotato a livello storico, orografico, ambientale. Il progetto è un progetto di architettura flessibile.
Il centro di attenzione è stato posto nello studiare il “meccanismo” che permetta agli ambienti la maggior flessibilità possibile. Non esistono tamponature stabili, sostituite da “elementi filtranti” (contenitori) che, grazie alla loro struttura (modulare e ricomponibile), permettono di aprire, chiudere, modificare o creare nuovi layout all’interno della stessa unità abitativa senza interventi murari. Il tema della continuità spaziale è stato mantenuto, anche a livello compositivo, all’interno dello stesso edificio al fine di creare spazi dinamici, interagenti tra loro, in cui le varie distribuzioni di pianta possono integrarsi e fluire una nell’altra attraverso delle “pelli” non opache e apribili; quelle nei versanti sud, creano poi una serra bioclimatica che permette da un lato di sfruttare le risorse rinnovabili come fonte di condizionamento interno e dall’altro di creare uno spazio di sviluppo esterno dell’unità abitativa. Gli spazi per gli impianti sono stati progettati in maniera implementabile. L’idea progettuale è quella del GIARDINO SEGRETO: un luogo introverso, naturale e solare, protetto da un muro di cinta che diventa filtro e separatore tra la componente esterna (la città, l’estraneità) e quella interna (lo spazio del vivere personale, il privato, l’intimità).