L'Architettura Flessibile è un branca dell’architettura che si occupa dell’obsolescenza, ovvero di come costruire degli edifici che non diventino mai vecchi, perché hanno in essi stessi la capacita di adeguarsi al cambiamento per essere sempre rispondenti alle necessità degli abitanti e del tempo. Questo tipo di approccio culturale è dunque il principale strumento sul quale si concentra l’architettura per far fronte all'incertezza provocata dalle trasformazioni dello stile di vita e dalla difficoltà di tradurre in un modello prefissato e stabile di residenza le abitudini abitative delle diverse classi sociali.
Obiettivo
L’obbiettivo dell'Architettura Flessibile di conformare lo spazio della residenza alle logiche del proprio tempo, dando una risposta non soltanto alle richieste legate al soddisfacimento dei bisogni elementari dell’abitare, ma anche alle esigenze espresse dagli individui in rapporto al contesto culturale, sociale ed economico, è da sempre uno dei presupposti fondativi delle scelte tipologiche e tecnologiche operate in tema di progettazione flessibile.
La progettazione
La progettazione, nell'Architettura Flessibile, è mirata a prolungare la durata di vita dell’’edificio e favorisce interventi in grado non solo di superare l’incertezza e la variabilità dei gusti degli utenti, ma anche di prevenire sia l’obsolescenza funzionale, attraverso l’implementazione della flessibità spaziale (ovvero la modificabilità della casa in funzione delle esigenze dell’utenza), sia l’obsolescenza tecnologica, attraverso l’implementazione della flessibilità tecnologica (ovvero della modificabilità della casa per il miglioramento dell’apparato tecnologico).
Architettura sempre attuale
La flessibilità, quindi, riduce l’esposizione di un progetto all’incertezza fornendo una soluzione per mitigare non solo i rischi derivanti dai cambiamenti nel mercato, ma anche i rischi associati all’obsolescenza tecnologica: è, dunque, quella proprietà che rende il sistema-edificio resiliente, perché lo predispone ad assorbire lo shock e/o le perturbazioni (d’uso, tecnologica, sociale, del mercato…) senza subire alterazioni significanti e senza necessità di lavori costosi, lunghi e impegnativi per la sua riorganizzazione funzionale, manutenzione straordinaria, per il suo aspetto e per le sue caratteristiche identità