PASSIVHAUS CHE COSA È?

Pubblicato il 20-02-2017 in passivhaus, protocollo
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Il Passivhaus è un protocollo architettonico, o meglio detto un approccio, un modo di progettare e di realizzare un qualsiasi tipo di edificio tale che al suo interno l’abitante viva in una ottima condizione di comfort abitativo e, per garantire tale condizione l’edificio, abbia un dispendio energetico minimo. L’edificio Passivhaus si distingue quindi per un’elevata soddisfazione degli utenti ed una completa assenza di danni strutturali dovuta alla minimizzazione dei ponti termici e alla tenuta all’aria.

Passivhaus è risparmio

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Gli edifici Passivhaus sono degli edifici che non disperdono il calore prodotto al loro interno ed è per questo che essi consumano quasi nulla per la loro gestione e per riscaldamento ed il raffrescamento. Se facciamo un paragone economico, un edificio Passivhaus, per riscaldarsi e raffrescarsi, richiede all’incirca 1,20 € per metro quadro all’anno: un edificio di 100 metri quadri costa in tutto l’anno 120 € di gestione per riscaldarsi e raffrescarsi (con i costi attuali dell’energia). Queste caratteristiche e queste performance sono garantite nel tempo, dimostrato da più di 40.000 edifici costruiti nel mondo negli ultimi 20 anni. Essi sono stati testati e sotto controllo dalla loro costruzione ad oggi, i cui risultati evidenziando sempre una corrispondenza fra teoria e pratica.

Passivhaus è benessere

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Il fulcro dell’approccio Passivhaus segue ed applica dei principi specifici della fisica tali da garantire un eccellente confort abitativo interno. Il principio di confort si ottiene quando si verifica una sinergia tra vari fattori fisici (che interagiscono tra di loro) e le percezioni sensoriali tale da provocare la condizione di benessere.

La condizione di benessere ambientale è garantita quando l’ambiente in cui ci si trova permette di mantenere costante la temperatura interna del corpo (a circa 37°C). Per questo motivo l’approccio Passivhaus realizza ambienti al cui interno le temperature sono costanti in ogni punto e tali da non far percepire le sensazione di freddo (in inverno) o caldo (in estate) ed in cui l’abitante viva in uno stato fisico di benessere. Ulteriormente, l’aria è ricambiata costantemente ed automaticamente garantendone così alti livelli qualitativi e di salubrità: niente umidità, niente rischio muffe, niente allergeni o inquinanti che entrano dall’esterno, niente cattivi odori e sempre niente dispersione di calore!

Passivhaus è sostenibilità

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Questo approccio prende il nome “passiv” perché cerca di sfruttare il più possibile le energie gratuite a disposizione e metterle a sistema facendole interagire in modo da garantire quasi la totalità dei fabbisogni energetici e gestionali dell’edificio, nonché il benessere abitativo. Ad esempio: in inverno si massimizzano gli apporti termici gratuiti del sole, delle persone che vivono ed usano l’edificio (un corpo umano in media è equivalente a 2 metri quadri di pannelli radianti) e delle energie di scarto (l’energia dispersa) degli elettrodomestici e dell’impianto di illuminazione. D’estate invece lo studio attento degli ombreggiamenti permette di proteggere l’interno dal surriscaldamento garantendo una temperatura interna costante di sempre 20 gradi senza condizionamento! 20 gradi sembrano troppo? Verificare… in estate in macchina mettete il clima a 20 e…tenete un golfino sotto mano

Passivhaus è economia

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In quei casi i cui (per l’orientamento o fattori esterni all’edificio) il fabbisogno energetico non sia ottenuto autonomamente dagli apporti gratuiti (sole, energia di scarto e presenza degli abitanti), questa quantità da colmare è minima e basta solo riscaldare di pochi gradi l’aria di mandata dell’impianto di ventilazione così da portarla dai 17 gradi di ingresso ai 20 gradi.

Proprio perché richiede questa minima quantità di energia per riscaldare l’aria, gli edifici Passivhaus non hanno bisogno di un impianto di riscaldamento tradizionale (termosifoni e caldaia) per garantire il confort interno anche nei momenti più sfavorevoli dell’anno. Ribadisco non ne hanno bisogno perché il loro fabbisogno è garantito senza; ma poiché ogni progetto è fatto su misura del cliente, se questo vuole un impianto tradizionale lo si realizza senza nessun problema; ma l’edificio è tale che l’impianto tradizionale sarà superfluo.

Passivhaus è libertà

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Proprio perché il Passivhaus è un progetto su misura dello stile di vita e delle necessità del cliente il Passivhaus è assoluta libertà, libertà di scegliere lo stile ed i materiali che si preferisce. Lo stile può essere il più disparato, dalla casetta tradizionale agli edifici moderni: high teck, tradizionale, minimale o classico nessun problema! È libertà di scelta anche per i materiali e per la struttura (legno, cemento, mattoni, tradizionale, a secco, etc.).
L’approccio Passivhaus non è legato ad una specifica tipologia edilizia! Con esso si può progettare e costruire qualsiasi edificio: abitazioni, edifici per ufficio, teatri, centri sportivi, piscine, musei, centri commerciali, hotel, ospedali, etc. Non importa se piccolo o grande, se l’edificio è destinato ad una o 1000 persone, non influisce se è ci si abita per tutto l’anno o solo per alcuni giorni, non cambia se ci si vive o ci si lavora;, gli edifici Passivhaus sono studiati e progettati in funzione del fruitore e delle sue specifiche necessità.

Passivhaus non è solo per nuovi edifici

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L’approccio Passivhaus è applicabile sia per la realizzazione di edifici ex novo, ma anche per riqualificare e ristrutturare edifici esistenti. Non può essere applicato per la riqualificazione di un singolo appartamento, ma dell’intero immobile o per la singola unità immobiliare nel caso di case a schiera o simili.

Poiché è molto importante, per un edificio Passivhaus, l’influenza dell’orientamento allo scopo di sfruttare al massimo gli apporti solari gratuiti, può essere che sugli edifici ristrutturati (in cui non si possa usufruire al meglio dell’orientamento) i costi di gestione siano leggermente superiori, ripeto leggermente superiori, in quanto se parliamo di costi, questi saranno al massimo di 3 € mq all’anno: un edificio di 100 mq riqualificato secondo lo standard ENERPHIT (Passivhaus applicato alla ristrutturazione) nella situazione più sfavorevole (senza apporti solari) avrà costi di gestione pari a 300€ all’anno; se invece ha una buona esposizione può arrivare tranquillamente ai valori di un edificio nuovo!